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"Allora rammemorare le proprie peregrinazioni, farlo attraverso la scrittura, assume il forte senso non tanto (e non solo) di ricordare, piuttosto quello di riportare noi stessi più che dentro quel viaggio già esperito, dentro un viaggio "altro"; permette non tanto (e non solo) di ripetere qualcosa che già è successo, ripercorrendo ciò che è stato già percorso, quanto quello di compiere un viaggio (e un'esperienza) affatto nuovo. È questo il ritorno del viaggio a cui il titolo del libro si riferisce. Il ritorno è appunto la poesia, e le parole con le quali l'autrice ri-compone quei ricordi costruiscono i nuovi percorsi, riassettano quelli già camminati attraverso emozioni che scaturiscono certo dal viaggio oramai consumato, ma che ora trovano piena concretezza nella poesia, nel viaggio nuovo che si intraprende attraverso il libro" (dalla prefazione di Salvatore Jemma).